la grande manifattura
di
René Lalique
un valore sul mercato dell’arte
a cura di Francesco Mian
Lalique fa parte di un patrimonio culturale nazionale ed internazionale; le opere di René Lalique sono presenti in più di 40 musei del mondo sia in Europa che negli Stati Uniti ed in Giappone. Queste opere sono considerate da tutti i collezionisti pezzi rari ed unici; dopo tanti anni, le creazioni Lalique sono sempre più ricercate sul mercato dell’arte.
Lalique, storia, passato e futuro; più di un semplice nome; Lalique è una famiglia è il talento di tre generazioni di artisti di fama internazionale. Il primo è René Lalique (1860-1945), l'artista che ha rivoluzionato l'arte della gioielleria ed ha creato, a partire dal 1885, le famose parure "Art Nouveau", vere opere d'arte che, da allora, musei e collezionisti si sono contesi.
René Lalique, vetraio geniale dell'Art Déco, fu creatore eclettico, autore di una vera rivoluzione sia tecnologica che commerciale nel campo dei flaconi di profumo; è l'uomo della "Fontaine Merveilleuse" all'esposizione Internazionale delle Arti Decorative di Parigi nel 1925, colui che ha realizzato la decorazione di diversi vagoni per la Compagnie International des Wagon-Lits e la sala da pranzo di prima classe del piroscafo "Normandie", colui che ha concepito, per il palazzo del Principe Imperiale Giapponese Asaka Yasuhiko, le porte di vetro scolpite con le dee alate , palazzo che attualmente ospita il Metropolitan Teien Art Museum a Tokio; colui che ha osato ornare le lussuose automobili degli anni folli con le mascottes di cristallo, che i collezionisti più appassionati sono disposti ad acquistare a prezzi davvero esorbitanti. Era originario di Ay, cittadina francese a destra della Marna nella zona dello champagne dove nacque il 6 aprile 1860; trasferitosi con tutta la famiglia a Parigi nel 1862, nella giovinezza studiò al liceo Turgot presso Vincennes vincendo, nel 1871, un premio per i suoi disegni; appena sedicenne frequentò il laboratorio orafo di Louis Aucoc (1950-1932) e nel 1876 si iscrisse all'Ecole des Arts Décoratifs di Parigi dove iniziò l'apprendimento delle tecniche e dei materiali che poi svilupperà per tutta la sua vita artistica. Nel 1878 si trasferì a Londra (a quell'epoca in Inghilterra si trovavano le scuole d'arte più avanzate rispetto alla Francia) dove frequentò il College de Sydenham e la scuola d'arte che aveva sede nel Crystal Palace, e nel 1880 ritornò nella sua Parigi. Rientrato in patria a soli venti anni continuò gli studi artistici dedicandosi principalmente al disegno ma frequentando anche una scuola di scultura, il tutto sotto la guida di maestri d'arte ed esperti gioiellieri; nel 1885 rilevò l'atelier in Place Gaillon da un suo cliente che si era trasferito in Algeria e nel 1886, con un piccolo gruppo di lavoranti, aprì il suo primo laboratorio dove iniziò la produzione di gioielli con uno spirito innovativo sconosciuto all'epoca in quanto abbracciava il nuovo stile Art Nouveau elaborando temi e motivi spesso carichi di valore simbolico. In breve tempo la sua fama si allargò a tal punto che il suo piccolo laboratorio divenne insufficiente per le numerose richieste dei suoi clienti per cui dovette acquistare uno spazio più grande che trovò al n. 20 di Rue Thérèse. Nel nuovo vasto atelier, Lalique, continuò a disegnare e progettare sempre nuovi modelli di gioielli ed oggetti raggiungendo una grande fama nel mondo orafo.
Verso la fine del secolo XIX, il grande artista, mostra di interessarsi maggiormente verso il vetro quale materiale duttile e malleabile validissimo per la creazione dei suoi disegni sempre più moderni; come primo esperimento, nel 1893, crea una piccola bottiglia per profumo con il sistema della "cera persa" sistema usato nelle fonderie per il bronzo, e sistema che adotterà per produrre molti altri oggetti compreso anche pannelli a rilievo per arredamento, coppe e sculture varie.
La massima fama, Lalique, la raggiunse nell'anno 1900 all'Esposizione Universale di Parigi dove ricevette la consacrazione ufficiale della sua arte e dei suoi meriti imprenditoriali. Con l'inizio del nuovo secolo René Lalique, intensificò i suoi studi sul vetro fino ad arrivare nel 1909 all'acquisto di una fabbrica di vetri per poter realizzare personalmente tutti i suoi progetti; negli anni venti, dopo la prima grande guerra mondiale, aumentò la produzione di oggetti in vetro utilizzando varie tecniche ed ottenendo un successo che fece eco anche nei paesi esteri più lontani. Verso la fine degli anni trenta lo stabilimento di Lalique era divenuto un vero polo industriale che produceva grandi masse di oggetti di altissima qualità e che venivano distribuiti in tutto il mondo. Dopo la morte di René Lalique, avvenuta nel 1945, gli stabilimenti dell'intera azienda vennero diretti da vari collaboratori del maestro fino ad arrivare al 1956 anno in cui la figlia Marie-Claude, nata nel 1935, entrò al posto del padre assumendone la direzione; ancora oggi la signora Marie-Claude ricopre con grande successo la sua carica di dirigente unica.
i familiari seguaci dell'arte di René Lalique
Marc Lalique (1900-1977)
Tecnico insigne , amante del mestiere a lui tramandato, Marc resterà nella storia Lalique come colui che, dopo aver rinnovato la fabbrica di Wingen-sur-Moder, danneggiata dalla seconda guerra mondiale, sostituirà il vetro con il cristallo e farà conoscere il suo nome al mondo intero; Marc Lalique sarà anche il creatore, negli anni '50, di opere che, pur nella tradizione Lalique, sono il riflesso di un'epoca che oggi si riscopre con passione ed interesse. Sono proprio queste creazioni che oggi vantano gli onori dei musei e suscitano l'interesse dei collezionisti.
Marie-Claude Lalique
Rappresentante della terza generazione di creatori della famiglia, dal 1977, alla morte del padre Marc, diventa l'artista creatrice dell'azienda fino al 1966; nel 1994, il gruppo Pochet, che partecipa da più di 30 anni agli affari della società, diviene azionista di maggioranza della Lalique S.A. - Gabriel Colonna De Giovellina, presidente del gruppo ed amico della famiglia Lalique, apporta il suo sostegno per accelerare il progresso e lo sviluppo della stessa società. Gérard Tavernas, attuale presidente della società Pochet, crea nel 1987 un atelier della creazione perpetuando la tradizione Lalique; la sua prima innovazione è quella di creare il "Trophee Lalique" che porta alla maison una grande notorietà in tutto il mondo.
Notizie tecniche di lavorazione
Per alcuni pezzi particolarmente pregiati quali, per esempio, il vaso "peonie" colore ametista, prodotto in soli 99 esemplari, la tecnica di realizzazione, adottata dalla manifattura Lalique, è molto complessa e decisamente dispendiosa in tutti i sensi visto che il peso del blocco di cristallo, inizialmente, supera i 20 chilogrammi.
Procedimento a caldo: La struttura del vaso è soffiata all'interno dello stampo, tecnica da eseguire in tre riprese; la base è applicata con la tecnica della iniezione (*) ed assembla 4 parti di cristallo; il pezzo viene realizzato da 8 persone, ed il tempo di raffreddamento dopo questo procedimento a caldo è di 4 o 5 giorni. Le difficoltà tecniche incontrate dai maestri vetrai per la realizzazione di questi prodotti sono molteplici, quali per esempio: il trasporto a distanza di un braccio di oltre 20 chilogrammi di cristallo grezzo; gestire in maniera perfetta questa quantità di cristallo nel momento dell'unione delle parti senza formare imperfezioni.
Procedimento a freddo: Dopo il procedimento a "vetro caldo" ed il successivo raffreddamento, i pezzi sono riscaldati nella fornace a 485° per 60 ore, finché non appare il colore scelto per le basi; qui inizia il lavoro di precisione per intagliare il decoro e rimuovere le eccedenze; i pezzi vengono in un secondo momento lavati in acido per far risaltare la lucentezza e lo splendore dell'oggetto; i segni che non è stato possibile eliminare nella fase di taglio ora vengono molati, lucidati e rifiniti a mano; i vari pezzi devono essere immersi in una resina protettiva che sarà rimossa dal decoro in modo da poter effettuare i lavori di satinatura senza rovinare la parte trasparente; per ottenere un oggetto perfetto sono necessari 10 giorni ed il lavoro contemporaneo di 7 maestri vetrai nel laboratorio a freddo per terminare ogni singolo pezzo.
(*) La tecnica della iniezione è molto complessa ed è una particolarità della Maison Lalique; la difficoltà principale sta nel far sì che le due parti da assemblare, non colino al momento dell'unione poichè, in questo caso, il pezzo sarebbe irrimediabilmente da eliminare.
altre brevi note della storia
della cristalleria Lalique
dal sito Messulam
LALIQUE, una storia che si fonde con la storia delle Arti decorative del XX secolo
René Lalique ha iniziato la sua carriera come designer di gioielli divenendo il creatore del gioiello per antonomasia dell’età moderna. La passione per il vetro lo porta a creare oggetti dai più comuni ai più particolari dove trasparenza, lavorazione, riflessi gli fanno ottenere un grande successo internazionale.
Lo stile Lalique nasce dal disegno dell'artista che crea, in totale osmosi con il cristallo, un’espressione riconoscibile dalla modellazione manuale di parti e insiemi che diventano scultura, ricca di particolari che danno un contrasto particolare al cristallo, trasparente e satinato, trasformandolo in sculture di luce. L’originalità dello stile Lalique è frutto di un particolare processo produttivo, che non si esaurisce con la lavorazione a caldo del cristallo. A questa fase, infatti, segue un meticoloso processo di lavorazione a freddo di ogni pezzo, durante il quale le mani esperte di artisti del cristallo impreziosiscono ogni dettaglio e rimuovono qualsiasi imperfezione.
Siamo in presenza di un autentico lavoro di scultura, i bordi sono intensificati, alcuni dettagli sono enfatizzati come il movimento di una chioma o l’espressione di un viso scolpito.
Ogni pezzo deve passare numerose fasi intermedie di lavorazione e controllo prima di meritare la firma LALIQUE che viene realizzata a mano libera utilizzando una punta di diamante, come prova della sua autenticità e qualità.