brevi notizie
a cura di Francesco Mian
Per capire la storia della nascita e della celebrazione della Pasqua professata dalle due più grandi religioni monoteiste, il Cristianesimo e l’Ebraismo, dobbiamo fare un salto nel passato e andare a scandagliare i più remoti angoli della storia.
La Pasqua Cristiana...
brevi notizie
a cura di Francesco Mian
Per capire la storia della nascita e della celebrazione della Pasqua professata dalle due più grandi religioni monoteiste, il Cristianesimo e l’Ebraismo, dobbiamo fare un salto nel passato e andare a scandagliare i più remoti angoli della storia.
La Pasqua Cristiana glorifica il sacrificio del figlio di Dio, Gesù di Nazareth che, dopo essere stato crocifisso, risorge per liberare gli uomini dal peccato originale; la Pasqua ebraica festeggia la liberazione del popolo giudeo dalla schiavitù dell’Egitto.
Il nome "Pasqua" deriva dal latino pascha e dall'ebraico pesah; è la massima festività della liturgia cristiana, perchè celebra la passione, la morte e la resurrezione di Gesù Cristo. Il fatto che il Dio decise di riportare in vita Gesù, ingiustamente ucciso, per i fedeli significa che Dio stesso approvò le scelte di vita di Cristo.
Il Nuovo Testamento narra che Gesù fu crocifisso alla vigilia della Pasqua ebraica. Nei primissimi tempi del Cristianesimo, i cristiani di origine ebraica celebravano la Resurrezione di Cristo subito dopo la Pasqua ebraica, che veniva calcolata in base al calendario lunare babilonese e cadeva ogni anno in un diverso giorno.
I cristiani di origine pagana celebravano la Pasqua ogni domenica. Nacquero così gravi controversie all'interno del mondo Cristiano, che si risolsero nel 325 con il concilio di Nicea in cui si stabilì definitivamente che la Pasqua doveva essere celebrata da tutta la Cristianità la prima domenica dopo la luna piena seguente l'equinozio di primavera, inoltre nel 525 si stabilì che la data doveva trovarsi fra il 22 marzo e il 25 aprile.
La Pasqua cristiana è preceduta dalla Quaresima, un periodo di penitenza di quaranta giorni che va dal mercoledì delle Ceneri al Sabato Santo; la Domenica seguente, Domenica delle Palme, il cui simbolo è il ramo d’ulivo, viene ricordato l’arrivo del Messia in Gerusalemme e la sua passione. Da qui inizia la Settimana Santa, durante la quale hanno luogo momenti liturgici ben precisi; dal lunedì al mercoledì è il tempo della Riconciliazione, il giovedì mattina si apre con la Messa del Crisma, in cui vengono benedetti l’olio profumato, quello utilizzato nei sacramenti del Battesimo, della Cresima e dell’Ordine, l’Olio dei catecumeni e l’Olio degli infermi.
La sera del giovedì Santo si svolge la Messa in Cena Domini in ricordo dell’ultima Cena di Gesù, alla quale segue la processione al "sepolcro"; le Ostie, che saranno utilizzate nella celebrazione del venerdì santo, vengono portate in un tabernacolo, il sepolcro, per essere adorate dai fedeli.
I cristiani considerano il venerdì Santo un giorno di contemplazione della passione di Gesù: è infatti in questo giorno che si svolge il rito della Via Crucis, che in maniera figurativa ripercorre l’ultimo giorno di vita del Figlio di Dio; questa giornata è, per tutti i fedeli, dedicata al digiuno, testimonianza del bisogno di partecipazione alla Passione e alla Morte di Cristo.
Il sabato Santo è un giorno di riflessione e di preghiera silenziosa; la notte tra sabato e domenica si svolge la Veglia Pasquale, durante la quale si leggono le promesse di Dio al suo popolo; questa notte è scandita da quattro momenti: la Liturgia della luce (benedizione del fuoco, preparazione del cero, processione, annunzio pasquale); la Liturgia della Parola (nove letture); la Liturgia Battesimale (canto delle Litanie dei Santi, Preghiera di benedizione dell'acqua battesimale, celebrazione di eventuali Battesimi) e la Liturgia Eucaristica; il giorno di Pasqua si festeggia la resurrezione del Redentore. Durante la Settimana Santa nei paesi cattolici si svolgono diversi riti che rievocano la Passione di Cristo: si benedicono le case, si consuma l'agnello pasquale, si distribuiscono uova e dolci a forma di colomba.
Dal punto di vista teologico, la Pasqua odierna (dal greco antico patein, παθείν, pàthos) racchiude quindi in sé tutto il mistero Cristiano: con la passione, Cristo si è immolato per l'uomo, liberandolo dal peccato originale e riscattando la sua natura ormai corrotta, permettendogli quindi di passare dai vizi alla virtù; con la risurrezione ha vinto sul mondo e sulla morte, mostrando all'uomo il proprio destino, cioè la risurrezione nel giorno finale, ma anche il risveglio alla vera vita. La Pasqua si completa con l'attesa della Parusia, la seconda venuta, che porterà a compimento le Scritture.
I Cristiani hanno trasferito i significati della Pasqua Ebraica nella nuova Pasqua Cristiana, seppur con significativi cambiamenti, che le hanno dato un volto nuovo; le sacre scritture hanno infatti un ruolo centrale negli eventi pasquali: Gesù, secondo quanto è stato tramandato nei Vangeli, è morto in croce nei giorni in cui ricorreva la festa ebraica; inoltre, questo evento venne visto dai primi cristiani come la realizzazione di quanto era stato profetizzato nel Nuovo Testamento, come nella prima lettera ai Corinzi, dove Paolo scrive sul Messia. Questo concetto viene ribadito più volte sia nella narrazione della Passione, nella quale i quattro evangelisti fanno continui riferimenti all'Antico Testamento, sia negli altri libri
* note da Wikipedia, digilander e intrage