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Feste e Ricorrenze
   tappeto turcomanno preghiera Antalia (Morandi)   brevi note a cura di Francesco Mian   Il mondo islamico, come quello cristiano ed ebraico, considera sacro un particolare giorno della settimana; per i musulmani si tratta del venerdì, che assume dunque un particolare rilievo nella vita religiosa del credente; al v...
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 tappeto turcomanno preghiera Antalia (Morandi)
 
brevi note
a cura di Francesco Mian
 
Il mondo islamico, come quello cristiano ed ebraico, considera sacro un particolare giorno della settimana; per i musulmani si tratta del venerdì, che assume dunque un particolare rilievo nella vita religiosa del credente; al venerdì, infatti, si interrompono i lavori e le occupazioni solite e la comunità è chiamata alla Moschea per la preghiera solenne guidata dall’ Imam. Nell’ Islam esistono due sole Feste Canoniche, ricorrenze peraltro non fissate dalla medesima data annuale a causa della variabilità legata all’adozione del calendario lunare. 
La più importante è la cosiddetta “Grande Festa” (Al-Id Al-Kabir), o “Festa del sacrificio”(Id Al-Adha), celebrata il 10 del mese di dhu al-higgia (l’ultimo mese del calendario lunare); essa dura di solito tre o quattro giorni e prevede l’immolazione di un capo di bestiame nello stesso momento in cui i pellegrini fanno altrettanto nella valle di Mina vicino a La Mecca. In occasione del pellegrinaggio, dall’Egitto è portato un raffinatissimo tappeto, il cui invio dà luogo al Cairo a una caratteristica festa detta Mahmal. 
Il 1º del mese di šawwal dà inizio invece alla “Piccola Festa” (Al-id As-saghir), la festa dell’interruzione del digiuno (Id Al-fitr); durante il mese di Ramadan ciascun credente è infatti tenuto al più rigoroso digiuno dall’alba al tramonto; alla conclusione di questo periodo la festa, che dura tre giorni, pone fine all’impegno ascetico e, per coloro che lo possono, è obbligo distribuire elemosine. 
Un’altra festa ricorre il 12 del mese di rabi al-awwal, giorno che ricorda la nascita di Maometto (Mawlid al-Nabi); in questa occasione alle preghiere si alternano narrazioni edificanti sulla vita del profeta. Il Ramadan è una festività religiosa; detto anche il Digiuno è, secondo il calendario musulmano, il nono mese dell'anno e ha una durata di 29 o 30 giorni. 
Il Ramadan, per la rigorosa osservanza del digiuno diurno che ostacola il lavoro e per il carattere festivo delle sue notti, costituisce un periodo eccezionale dell'anno per i fedeli islamici in tutti i paesi a maggioranza musulmana: la sua sacralità è fondata sulla tradizione già fissata nel Corano di Maometto, secondo cui in questo mese Maometto avrebbe ricevuto una rivelazione dall'Arcangelo Gabriele; il digiuno (sawm) durante tale mese costituisce il terzo dei Cinque pilastri dell'Islam e chi ne negasse l'obbligatorietà sarebbe kafir, colpevole cioè di empietà massima e dirimente dalla condizione di musulmano. Nel corso del mese di Ramadan i musulmani praticanti debbono astenersi - dall'alba al tramonto - dal bere, mangiare, fumare e dal praticare attività sessuali; chi è impossibilitato a digiunare (perché malato o in viaggio) può anche essere sollevato dal precetto, ma appena possibile, dovrà recuperare il mese di digiuno successivamente. Secondo i medici, l’osservare il digiuno del Ramadan non è particolarmente rischioso per l’organismo, anche perché bambini, anziani, donne in allattamento e coloro che compiono lavori particolari ne sono esentati, anzi in un certo senso può essere considerato un toccasana per il corpo, infatti se escludiamo i malesseri tipici di chi affronta lunghe ore della giornata senza cibarsi (vertigini, giramenti di testa, sonnolenza e stanchezza) il digiuno del Ramadan, a detta dei medici, aiuta a eliminare grassi che altrimenti non si potrebbero bruciare durante l’anno e anche l’aumentato consumo di acqua, l’unica bevanda consentita, aiuta a purificare l’organismo. 
Dal momento che lo scopo del devoto è quello di purificarsi da tutto quello che di materiale esiste nel mondo corrotto e corruttibile, e dal momento che ogni ingestione gradevole è considerata corruzione del corpo e dell'anima, è vietato anche fumare e, secondo alcuni, profumarsi perché in entrambe le azioni s'ingerirebbero sostanze estranee e da entrambe le azioni si trarrebbe un godimento illecito che distoglierebbe dagli aspetti penitenziali cui mira l'istituzione. E' interessante sottolineare che l'uso del profumo nel corso del digiuno è ammesso da una parte dei Dotti musulmani che vietano esplicitamente solo l'inalazione di Incenso; il motivo di questa relativa tolleranza sta forse nel fatto che il profeta Maometto amava molto i profumi e ne faceva abbondante uso per il fastidio che egli provava per i cattivi odori, tanto da vietare a chi avesse mangiato aglio o cipolla di partecipare alla preghiera collettiva del mezzodì di venerdì in moschea. In occasione del Ramadan è anche richiesto di evitare di abbandonarsi all'ira. Le donne incinte o che allattano, i bambini e i malati cronici sono esentati dal digiuno e dovrebbero al suo posto, secondo le loro possibilità, fare la carità come ad esempio nutrire le persone bisognose indipendentemente dalla loro religione, gruppo etnico o dalle loro convinzioni; le donne durante il loro ciclo o le persone in viaggio non devono digiunare ma lo possono rimandare; quando tramonta il sole il digiuno viene rotto, la tradizione vuole che si debba mangiare un dattero perché così faceva il Profeta, in alternativa si può bere un bicchiere d'acqua. 
Il significato spirituale del digiuno è stato analizzato da molti Teologi; si attribuisce ad esempio al digiuno la dote di insegnare all'uomo l'autodisciplina, l'appartenenza ad una comunità, la pazienza e l'amore per Dio. Al termine del ramadan, viene celebrato lo Id al-fitr ("festa della interruzione del digiuno"), detta anche la "festa
piccola" (id eal-saghir). 
altre notizie
 
Le festività nel mondo islamico sono essenzialmente due ed entrambe sono festività religiose, con un ben preciso significato. Aid al Fitr, o Festa dell'interruzione, si celebra alla fine del mese di Ramadhan, consacrato al digiuno, all'espiazione e alla preghiera; la festa del Fitr e' una festa gioiosa, in cui i Musulmani, dopo i 
sacrifici del mese di digiuno, rendono grazie a Dio per averli sostenuti nello sforzo e, contemporaneamente, assolvono l'altro pilastro dell'Islam e cioe' la raccolta della zakat, o elemosina legale che spetta ai bisognosi.
L'altra festività e' Aid al Adha, o Festa del Sacrificio, che ricorre alla fine del Dhul Hajj, il mese del pellegrinaggio alla Mecca, ed e' comunemente chiamata "festa grande", per l'importanza che riveste nel mondo islamico. Di norma, la Festa del Sacrificio cade circa settanta giorni dopo la Festa del Fitr.
I musulmani affermano che le due Festività rappresentano una misericordia di Dio verso essi, per cui sono incoraggiati a viverle con gioia, felicità ed unione; non e' permesso digiunare durante i giorni di festa, anzi, l'Islam invita i credenti e le loro famiglie a festeggiare anche attraverso la preparazione di cibi speciali e dolci da condividere con vicini di casa, amici e bisognosi; le feste islamiche hanno un preciso significato spirituale, quindi esse vanno celebrate in primo luogo rendendo culto al Signore, attraverso la preghiera comunitaria che, solitamente, viene celebrata all'aperto; tutti i musulmani sono chiamati a partecipare alle feste comunitarie, come testimonianza della loro fede e per confermare il senso d'appartenenza alla famiglia dei credenti, l'umma musulmana. Le feste iniziano quindi con la preghiera e con il ricordo di Dio: il musulmano e la musulmana, vestiti con i loro abiti migliori, s'incontrano, si porgono gli auguri e rendono le feste un'occasione di dawah, avendo l'opportunità' di spiegare, a coloro che fossero interessati, il significato dell'Islam e delle feste che lo caratterizzano. E'molto importante trascorrere le feste con parenti ed amici, visitando, se e' possibile, anche coloro che sono lontani, poiché ciò aiuta a rinsaldare i vincoli familiari ed affettivi, esigenza sempre molto sentita in ambito islamico. Di solito, durante queste due grandi festività, i musulmani decorano le proprie case con festoni, ghirlande e luci colorate, e fanno regali ai propri bambini; ogni nazione a maggioranza musulmana ha poi le sue tradizioni specifiche e particolari riguardo ai cibi da preparare ed al tipo di festeggiamento, ferme restando le regole generali della Sunnah del Profeta dell'Islam, secondo le quali le feste sono un'occasione di gioia e di divertimento, ma questi non devono far dimenticare il significato religioso profondo che Dio ha dato loro; sono quindi incoraggiate le buone azioni, la condivisione, la moderazione. In Medio Oriente, nell'area siro-palestinese, oltre ai piatti tipici a base di agnello preparati soprattutto durante la festa dell'Adha, nelle festività si usa mangiare ed offrire agli ospiti dolci tradizionali ripieni di datteri, chiamati per l'appunto ka'ek al Aid.IL 
Il calendario islamico si basa su una scansione del tempo puramente lunare; prende le mosse dal 622, anno in cui fu compiuta l'Egiradal profeta dell'Islam Maometto, e si snoda in 12 mesi alternativamente di 30 e 29 giorni; rispetto all'anno tipico, quello islamico è, quindi, di 354 giorni soltanto; spesso la datazione secondo questo calendario viene indicata affiancando alla cifra dell'anno la sigla h.(dall'arabo hiǧrī "relativo all'egira").
I mesi sono:
1. Muhàrram - محرم di 30 giorni.
2. Sàfar - صفر di 29 giorni.
3. Rabì‘ al-àwwal - ربيع الأول di 30 giorni.
4. Rabì‘ ath-thàni - ربيع الثاني di 29 giorni.
5. Jumàda al-àwwal - جمادى الأول di 30 giorni.
6. Jumàda ath-thàniyya o Jumàda al-akhìra - جمادى الثانية di 29 giorni.
7. Ràjab - رجب di 30 giorni.
8. Sha‘bàn - شعبان di 29 giorni.
9. Ramadàn - رمضان di 29 o 30 giorni.
10. Shawwàl - شوال di 29 giorni.
11. Dhu l-qà‘da - ذو القعدة di 30 giorni.
12. Dhu l-hìjja - ذو الحجة di 29 giorni.
 
Anni "bisestili" 
L'alternanza di mesi di 29 e 30 giorni comporta una durata media del mese di 29,5 giorni (29 giorni e 12 ore). Dal momento che la durata media del mese sinodico è di 29,530589120 giorni (circa 29 giorni, 12 ore, 44 minuti e 2,9 secondi), con questo sistema l'inizio dei mesi anticiperebbe di oltre 8 ore e 48 minuti ogni anno.
Per compensare questo errore, ogni circa tre anni l'ultimo mese viene fatto durare 30 giorni anziché i consueti 29. L'introduzione di questi anni "bisestili" da 355 giorni viene fatto sulla base di un ciclo di 30 anni, nel quale il 2º, 5º, 8º, 10º, 13º, 16º, 18º, 21º, 24º, 26º e 29º anno sono bisestili. Il ciclo di 30 anni risulta così di 180 x 30 + 180 x 29 + 11 = 10631 giorni, da cui deriva una durata media del mese di 10631 / 360 = 29,53055555..... giorni = 29 giorni 12 ore e 44 minuti esatti. La differenza rispetto al mese sinodico è così di soli 2,9 secondi in difetto, con un errore risultante di un giorno, che sarebbe da aggiungere, ogni 2483 anni circa.
È importante notare che questa correzione non ha la funzione di mantenere l'anno islamico sincronizzato in qualche modo con le stagioni (cosa comunque impossibile per un calendario che si basa rigorosamente solo sulla luna ignorando il sole), ma solo di ottenere una migliore sincronizzazione dell'inizio di ogni mese lunare con le fasi della luna.
In conseguenza di tale divergenza il ciclo dei dodici mesi lunari anticipa (è più breve), ogni anno, di circa dieci giorni rispetto il ciclo annuale solare delle stagioni; questo significa che i due cicli non hanno in pratica una relazione tra loro. Corrispondenza col calendario gregoriano non esiste un sistema semplice e sicuro, di uso generale, per calcolare l'anno dell'Egira rispetto a quello Solare (Gregoriano), e viceversa, in un determinato momento.
È stata proposta una formula semplificata considerando il rapporto (approssimato) a numeri interi tra le due durate degli anni, di 33/32 (1,03125), (tale rapporto è in realtà, a maggiore approssimazione: 1,0306906338854... ...).-
Ma sia il rapporto approssimato, che quello a maggiore approssimazione, non sono utili, dato che l'anno secondo l'Egira può iniziare in qualunque punto di un singolo anno Gregoriano, e viceversa. Il Capodanno di un sistema è continuamente mobile rispetto all'altro (l' Egira anticipa costantemente 10,8757334 giorni all'anno, ogni anno solare), quindi può accadere che spostandosi di un giorno in un sistema, è possibile passare nell'anno precedente o successivo, nell'altro.
Il semplice fatto che l'anno secondo l'Egira sia di 354,3666... giorni e quello Gregoriano di 365,2424, e costantemente in scorrimento uno rispetto all'altro, sta a significare che sullo stesso anno Gregoriano possono incidere due capodanni dall'Egira e quindi, per conseguenza, tre anni dall'Egira diversi.
 
Feste Islamiche
  
6 - 9 dicembre HAJJ  
L'Hajj è il pellegrinaggio alla Mecca in Islam. Ogni musulmano che può permettersi di farlo è obbligato a compiere il pellegrinaggio alla Mecca almeno una volta nella sua vita.
9 dicembre EID AL ADHA  
La festa ricorda il profeta Ibrahim.
29 dicembre HIJA - Nuovo Anno  
Hijra, il Capodanno islamico. Esso ricorda l'Hijra nel 622, quando il profeta Maometto si é spostato dalla Mecca a Medina per definire il primo Stato islamico.
9 marzo MAULID UNO NABI  
Commemorazione del compleanno del Profeta Maometto.
19 luglio LAILAT AL MIRAJ  
Osservanza islamica di Maometto la notte di cammino dalla Mecca a Gerusalemme e la sua ascensione al cielo.
5 agosto LAILAT AL BARA'H  
Notte islamica del perdono; una notte di preghiera ad Allah per il perdono dei morti; preparazione per il Ramadan con intensa preghiera.
22 agosto - 20 settembre RAMADAN  
Periodo dedicato alla commemorazione di Maometto, della sua ricezione della rivelazione divina nel Corano; viene praticato rigoroso digiuno dall'alba al tramonto.
 
* varie note da Imdon, 4Winds e Wikipedia