le Pietre dure naturali e semipreziose
a cura di Francesco Mian
Con il termine pietre dure si indicano minerali ed alcune rocce che si distinguono per unire una certa resistenza alla varietà ed alla bellezza dei colori; il valore è solitamente molto inferiore alle cosiddette gemme o pietre preziose. Fra le pietre dur...
le Pietre dure naturali e semipreziose
a cura di Francesco Mian
Con il termine pietre dure si indicano minerali ed alcune rocce che si distinguono per unire una certa resistenza alla varietà ed alla bellezza dei colori; il valore è solitamente molto inferiore alle cosiddette gemme o pietre preziose. Fra le pietre dure si annoverano per esempio lapislazzuli, giada (giadeite o imperiale e nefrite) calcedonio (agata, sarda, onice, corniola, diaspro, crisoprasio) turchese, cristallo di rocca e tutte le altre pietre di pregio non trasparenti.
Le pietre dure possono essere lavorate con trapani, mole e ad essere lucidate, queste caratteristiche ne hanno spinto l'uso fin dall'antichità per realizzare oggetti artistici di vario genere: sigilli, cammei, vasi, coppe, piccole sculture e anche motivi ornamentali nelle opere architettoniche.
L'uso delle pietre dure in architettura è presente in vari luoghi ed epoche, per esempio le arcate della basilica di Santa Sabina a Roma risalente al periodo paleocristiano, il pavimento della basilica di Santa Sofia a Costantinopoli di epoca bizantina per arrivare alla cappella dei Principi a Firenze; quest'ultima presenta esempi di commesso fiorentino, un lavoro di intarsio realizzato con le pietre dure.
Per comprendere bene l'argomento bisogna sapere che ci sono pietre che non possono essere chiamate preziose in quanto non possiedono requisiti importanti di trasparenza, di durevolezza e di rarità, ma presentando colori straordinari hanno un grande mercato nella gioielleria; queste vengono chiamate pietre ornamentali o pietre dure e ne sono un esempio lampante il Topazio, l'Opale, gli Zirconi, l'Acquamarina, gli Zaffiri, l' Onice, il Granato, la Labradorite, l'Occhio di Tigre, il Lapislazzuli, il Calcedonio, l'Ametista, l'Ambra, l'Agata, il Turchese, la Giada e la Malachite per nominare le più conosciute.
altre brevi note
Una prima distinzione tra le pietre dure semipreziose e preziose viene fatta in base al sistema cristallino, disposizione interna delle molecole, ne abbiamo 6 diversi: cubico (esempio lapirite); tetragonale (la vesuvianite); esagonale (il berillio); rombico (la barite); monoclino (la selenite) e triclino (l'amazzonite).
L'abito di un minerale è determinato dalla dimensione e dalla forma, può essere isometrico (le facce hanno tutto uguale sviluppo), piramidale (gli spigoli convergono formando una punta), tabulare, colonnare, aciculare (aghiforme) e fibroso.
Un altro importante dato e fornito dalla Sfaldatura: Colpiti da un martello taluni minerali si spezzano, ovvero si sfaldano lungo particolari piani, detti piani di sfaldatura, in corrispondenza dei quali sono minori le forze di coesione interne del cristallo.
La sfaldatura o clivaggio può essere imperfetta (bornite) o perfetta (mica e diamante) e può avvenire su un unico piano ( mica), due piani (gesso, feldspati, anfiboli), tre piani (galena, calcite, salgemma), quattro piani (florite e diamante) e cinque piani (sfalerite).
In conclusione la differenza tra pietre preziose e semi-preziose esiste solo nel loro valore stimato; diamanti, rubini, zaffiri, smeraldi hanno il più alto valore monetario, pertanto, possono essere classificati come preziose, mentre le altre sono semipreziose. Tuttavia, il valore di una gemma dipende da variabili come le tendenze della moda e le preferenze culturali; a causa della popolarità le gemme possono aumentare il loro valore nel corso del tempo, ed essere inserite, così, nell'elenco delle pietre preziose come accade spesso per l'ametista, l'acquamarina, la corniola, il quarzo citrino, il granato, la giada, l'opale, la pietra di luna, il peridoto, il topazio, la tormalina ed il cristallo di quarzo.
note da pietradura e Wikipedia l'Enciclopedia libera