Esposizione e vendita oggetti preziosi
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Orologi da tavolo, da tasca e da polso
 Orologio da polso da Wikipedia, l'enciclopedia libera note a cura di Francesco Mian L'orologio da polso è un orologio di piccole dimensioni dotato di un cinturino per poter essere indossato al polso. Questi orologi sono a volte oggetti di grande valore, in quanto includono metalli e pietre preziose, ma anche mod...

 Orologio da polso

da Wikipedia, l'enciclopedia libera

note a cura di Francesco Mian

L'orologio da polso è un orologio di piccole dimensioni dotato di un cinturino per poter essere indossato al polso.

Questi orologi sono a volte oggetti di grande valore, in quanto includono metalli e pietre preziose, ma anche modelli più economici sono spesso oggetti di gioielleria.

Storia

 L'orologio da polso fu inventato alla fine del XIX secolo da Patek Philippe, ma inizialmente fu considerato un accessorio esclusivamente femminile. Tra gli uomini era comunemente usato l'orologio da tasca.

All'inizio del XX secolo l'inventore brasiliano Alberto Santos-Dumont, avendo difficoltà a leggere l'ora a bordo dell'aereo di sua fabbricazione, chiese al suo amico Louis Cartier un orologio più pratico. Cartier gli diede un orologio da polso con cinturino in cuoio di cui Dumont non fece più a meno. Quando Cartier divenne popolare a Parigi, iniziò così a vendere questi orologi anche alla clientela maschile.

In epoca di prima guerra mondiale gli ufficiali di tutti gli eserciti constatarono che durante una battaglia era più comodo dare uno sguardo al polso piuttosto che estrarre l'orologio dalla tasca. Bisogna ricordare che gli uomini schierati in prima linea, provenivano dalle classi sociali meno abbienti non potevano permettersi orologi personali, indispensabili per sincronizzare l'artiglieria e la fanteria durante gli attacchi. Il rapido aumento delle perdite di soldati durante il combattimento portò i capi di stato maggiore a decidere di fornire a tutto l'esercito degli orologi da polso comodi, precisi, affidabili con caratteristiche che permettevano la lettura immediata dell'ora, munendoli di lancette più grandi e rendendo gli indici luminescenti per la visione notturna. Di fondamentale importanza fu la produzione su scala industriale di questi orologi, per distribuirli più velocemente e renderli più economici. Al termine della guerra gli orologi rimasero agli ufficiali europei ed americani, favorendo la diffusione di questo oggetto nelle culture occidentali. Ancora oggi gli appassionati del genere militare cercano pezzi particolari prodotti in quegli anni dai diversi marchi d'orologeria.

Il primo utilizzo dell'elettricità fornita da una batteria in un orologio da polso in sostituzione della molla fu nel modello Seiko Quartz 35SQ Astron[1]; la casa statunitense Hamilton Watch Company copiò l'idea producendo il primo orologio al quarzo prodotto negli Stati Uniti: l'Hamilton Electric 500 è prodotto dalla Hamilton nel 1977 ma sul sito ufficiale Hamilton, vengono riportate trascrizioni errate (che la casa statunitense non si premura di correggere), e la produzione viene erroneamente retrodatata dalla stessa Hamilton.

Il primo orologio elettronico fu sviluppato dalla Bulova con il nome di Accutron grazie all'invenzione dell'ingegnere elettronico svizzero Max Hetzel; si basa su un dispositivo a diapason, senza molla né bilanciere; entrò in commercio nel 1960.

Il primo prototipo di orologio al quarzo da polso fu sviluppato nei laboratori svizzeri CEH nel 1962. Il primo modello in produzione commerciale fu il 35 SQ Astron della Seiko, nel 1969 che risulta quindi essere il primo orologio da polso al quarzo venduto nel mondo. Questi orologi erano ancora con quadrante analogico a lancette. In alcuni modelli oltre alla batteria sono impiegate come fonte di energia la luce solare o il movimento dello stesso orologio per mezzo di un generatore elettrico abbinato ad una massa oscillante (orologio automatico).

Con lo sviluppo dell'elettronica e la riduzione dei prezzi divennero popolari a partire dagli anni settanta gli orologi digitali, che mostrano cioè l'ora direttamente con cifre invece che per mezzo di lancette, una novità rivoluzionaria. Il primo orologio digitale fu il prototipo Pulsar, realizzato dalla collaborazione tra Hamilton Watch Company e Electro-Data nel 1970. La versione commerciale uscì nel 1972 ed aveva una serie didisplay a sette segmenti rossi, grandi consumatori di energia. Successivamente arrivarono i display LCD, con modelli a quattro cifre ed il modello a sei cifre Seiko 06LC, nel 1973.

Con l'avvento del microprocessore gli orologi da polso possono includere funzioni varie tra cui cronografocalcolatricevideogiocofotocameraPendrivetelefono cellulare ect. - Nel 1974 Casio commercializza, con il nome CASIOTRON, il primo orologio da polso con display digitale multifunzione. Negli anni ottanta la Seiko mise in commercio un orologio con incluso un monitor televisivo. Poiché però l'elettronica per la ricezione radio e le batterie dell'epoca erano troppo ingombranti, furono alloggiati in una scatola esterna da portare in tasca. Nel 2000 fu messo sul mercato un orologio con TV completamente integrata ed autonomia di un'ora. Diverse aziende hanno provato a realizzare orologi da polso includenti un computer. L'IBM ne ha realizzato un modello in grado di fare girare LinuxAlcuni orologi sono in grado di sincronizzarsi con un segnale orario trasmesso via radio e derivato da orologi atomici, vedi orologio radiocontrollato.

Altro tipo di orologi da polso sono quelli ad affissione dicroica, ovvero quel tipo di orologio che ha sia le lancette (analogico) che un display con i numeri (digitale). Nonostante l'economicità, precisione e affidabilità degli orologi digitali, attualmente gli orologi meccanici non sono completamente scomparsi. Anzi in alcuni casi sono divenuti status symbol.

Maggiori produttori

Tra i maggiori produttori di orologi da polso figurano Italia, Svizzera, Francia, Germania, Giappone, U.S.A.

 Italia

La vocazione orologiaia è tradizionalmente radicata in molte zone di Lombardia, Veneto, Toscana, Lazio, Puglia, Campania dove esistono aziende storiche nel settore. Nel secolo scorso le grandi firme della gioielleria italiana si avvalevano della collaborazione di orologiai per produrre pregiati orologi in platino, oro, argento. Con l'avvento del XXI secolo, che ha visto l'espansione commerciale nel mondo delle tante aziende italiane di abbigliamento, gli orologi da polso sono diventati accessori prodotti e marchiati da quasi tutti i cosiddetti giganti italiani della moda facendo aumentare notevolmente la produzione e la qualità degli orologi made in Italy.

Svizzera

Negli anni settanta del XX secolo l'industria orologiaia Svizzera versava in condizione di grave crisi, in parte a causa del superamento degli orologi meccanici da parte dei digitali, in parte per la crisi economica successiva alla choc petrolifero che ridusse notevolmente la richiesta di beni di lusso. Agli inizi degli anni ottantaNicolas Hayek, imprenditore svizzero nel ramo dell'elettronica, riesce a guidare la fusione tra le preesistenti ASUAG (Allgemeine Schweizerische Uhren AG) e SSIH (Société Suisse pour l'Industrie Horlogère SA), le due più importanti holding di produzione orologiaia, nella nuova società SMH (Société Suisse de Microélectronique et d'Horlogerie SA), con il preciso scopo di produrre un nuovo tipo di orologio, dai costi popolari e dal design accattivante. Il risultato fu presentato il 1º marzo 1983 con il nome Swatch, contrazione di "swiss watch" (orologio svizzero). Il prezzo andava dai 39,90 ai 49,90 Franchi svizzeri.

Il risultato fu raggiunto riducendo notevolmente il numero di componenti di un orologio ed il tempo di fabbricazione, abbattendo così i prezzi. Inoltre, grazie ai suoi artisti, era in grado di produrre una nuova collezione ogni anno, trasformando l'orologio da polso da un oggetto "per sempre" a un elemento di moda da cambiare di frequente. Questi orologi furono oggetti ambìti di collezionismo e divennero status symbol tra i giovani. Quanto accaduto è ancora oggi oggetto di studio nelle scuole di design per dimostrare il potenziale commerciale del design industriale. Negli anni successivi, la SMH, che ha acquisito definitivamente il nome The Swatch Group nel 1998, porta avanti una serie di acquisizioni di marchi storici dell'orologeria svizzera (Omega/TissotLongines e Rado negli anni '80 e Breguet negli anni '90) imponendosi così come principale produttore di orologi mondiale.

 altre brevi note

 dal sito ilblogdell’orologio

 a cura di Francesco Mian

Già i nostri antenati preistorici cercarono di farsi un’idea generale dello scorrere dell’anno con l’aiuto delle costellazioni e furono perlomeno in grado di valutare meglio le stagioni e le condizioni meteorologiche ad esse collegate. Con la progressiva civilizzazione, divenne sempre più importante un cronometraggio più accurato. Così si svilupparono tecniche sempre più sofisticate di calcolo del tempo. Tuttavia, possedere un orologio fu per lungo tempo un privilegio delle classi ricche, poiché la fabbricazione di orologi era costosa e di conseguenza i loro prezzi elevati. Solamente con l’industrializzazione, gli orologi divennero accessibili quasi a tutti. Ma partiamo da molto prima:

l’orologio da polso è in realtà un’evoluzione di quello da tasca. Il passaggio verso l’orologio da polso non è avvenuta in un batter d’occhio, anzi gli orologi si sono sviluppati per motivi pratici sempre più in quelli da polso che noi oggi conosciamo. La storia degli orologi portatili inizia già nel XV secolo. In questo periodo essi venivano costruiti, tra gli altri, da Peter Henlein – tuttavia ancora in forma di orologi tascabili. Questi furono realtà grazie alla scoperta della molla, la quale permise di utilizzare la trazione e il bilanciere (ancora con pendolo rotante) nella misurazione del tempo in sostituzione del pendolo sospeso. Grazie a questa scoperta, si poté rimpicciolire gli orologi in un formato maneggevole. Abraham Louis Breguet fu colui che produsse nel 1812 il primo orologio da polso per Carolina, la regina di Napoli e sorella minore di Napoleone. Ciononostante, gli orologi da tasca continuarono a prevalere. L’orologio da polso riuscì a imporsi solamente nel periodo a cavallo tra il XIX e il XX secolo.

In questo periodo, divenne lentamente una moda tra le donne indossare al polso i piccoli orologi da tasca. Questa fu innanzitutto una moda “femminile”; gli uomini continuavano a utilizzare gli orologi da tasca attaccati a una catenella. Ciò si dimostrò tuttavia essere poco pratico per certi impieghi. Ad esempio per i piloti, i quali erano istruiti per una misurazione del tempo veloce e precisa nei loro aerei allora scarsamente equipaggiati di strumenti di bordo. Il pioniere brasiliano del volo Alberto Santos-Dumont si fece costruire dall’amico orologiaio parigino Louis Cartier un orologio che veniva indossato al polso. Per questo motivo, il Cartier Santos è considerato il primo orologio da polso maschile.

Durante la Prima Guerra Mondiale, l’orologio da polso si affermò tra i militari e in seguito nella società civile, e dopo la guerra indossarlo divenne uno standard generale.

Il primo orologio automatico (orologio da polso con rotore oscillante) è stato inventato da John Harwood nel 1923. In seguito, Rolex realizzò un orologio automatico con rotore di carica unilaterale e lo fece brevettare. Tutti i meccanismi che oggi troviamo nel moderno orologio automatico si basano su questo sistema.

Gli anni ’50 e ’60 sono stati il periodo d’oro dell’orologio da polso meccanico. L’automatismo è stato ulteriormente sviluppato, il design degli orologi è diventato più fantasioso ed elaborato. L’orologio meccanico raggiunse il suo temporaneo apogeo.

Solamente nel 1967 è stato presentato dal Centre Electronique Horloger in Svizzera il primo orologio da polso elettronico con miniatura al quarzo come elemento di misurazione del tempo. Negli anni successivi si sviluppò fino a sostituire l’orologio meccanico.

Il declino (temporaneo) dell’orologio da polso meccanico è stato annunciato nel 1970 alla fiera degli orologi di Basilea: diverse aziende svizzere presentarono i primi orologi da polso al quarzo. Tuttavia, questa tecnica fu impiegata dalle aziende giapponesi (Citizen, Seiko e Casio) nella produzione di massa. Il tradizionale orologio meccanico non aveva alcuna chance rispetto al moderno orologio al quarzo quanto a precisione e costi. Il baricentro della produzione si spostò in Asia orientale. L’industria orologiera svizzera subì un declino quasi completo, scomparve del tutto quella tradizionale americana.

Nel 1970 è stato realizzato da Peter Petroff il prototipo del primo orologio da polso digitale con display a LED. Questo fu poi rielaborato dalle aziende Hamilton Watch Company ed Electro-Data. Il display digitale era leggibile solo a comando per un paio di secondi a causa dell’alto consumo di energia.

LED Digitalwatch built 1978 Source: german wikipedia, original upload 9. Nov 2004 by de:Benutzer:Flyout

I primi orologi da polso digitali con display permanente a cristalli liquidi (LCD) entrarono nel mercato nel periodo compreso tra il 1973 e il 1975. I pionieri furono Gruen e Timex negli USA, Nepro e Mondaine in Svizzera e Seiko e Casio in Giappone. 

  

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