A sud del Daghestan e da esso separata dalle montagne del Caucaso, si trova la regione di Schirwan che si estende sulle rive del Mar Caspio, a nord di Kuba nell'attuale Azerbaijan - ex URSS -. Fino dai tempi più antichi il principale centro di mercato e raccolta era Bakù, sito dei venti, luogo venerato dai persiani adoratori del fuoco e seguaci di Zoroastro.
Nei tappeti Schirwan, considerati i più fini del Caucaso, troviamo raccolti tutti i disegni dei tappeti del Daghestan con una influenza persiana che si nota soprattutto nelle bordure; le composizioni a disegni geometrico-floreali, in prevalenza piccoli, su fondi di tinta rossi, blu, avorio, bianco e giallo eseguiti con grande varietà di bellissimi colori, sono un trionfo di armonici contrasti che fanno di ogni pezzo un piccolo capolavoro di grande pregio ricercatissimo dagli amatori.
La produzione di questa zona caucasica si distingue con una certa facilità per i disegni ai quali é imposta un'assoluta geometrizzazione di figure formate sempre da animali, piante o fiori: queste vengono disposte, con colori molto vivaci e botanici, simmetricamente e spesso sono attraversate da due o più barre orizzontali; le cornici appaiono molto ampie e composte da più fasce, ma non di rado, si trovano tappeti con una sola fascia molto stretta; lo schema compositivo delineato nel tappeto di Schirvan é andato soggetto a numerose modificazioni col passare del tempo ed a seconda delle tribù. Notevoli sono le differenze esistenti tra i tappeti di Cuba e quelli di Karabagh o del Daghestan. E' praticamente impossibile elencare i temi decorativi di queste tessiture data la confusione di disegni dovuta alla convivenza di popoli provenienti da varie stirpi; anche le bordure sono generalmente molto diverse le une dalle altre a seconda delle tribù e della zona di lavorazione.