Oggetti d'arte russa Mian
21 - Icona in 4 Parti

Icona su tavola
cm. 36 x 31
epoca fine 1700
import 1987
33 - Icona in 4 Parti

Icona su tavola
cm. 31 x 27
epoca pieno 1700
riza fine 1800
import 1981
51 - Icona in 4 Parti

Icona su tavola
cm.37 x 31
epoca metà 1800
import 1987
61 - Icona in 4 parti

Icona su tavola
cm. 36 x 28
epoca fine 1700
import 1982
100 - Icona in 4 Parti
Icona su tavola
cm. 43 x 38
epoca fine 1700
import 1987
Icone Antiche - Icons Russian Antiques
Antiche Icone - 18° e 19° secolo - Russian Art
ICONA, dal greco Eikon (Immagine) " Luogo di Incontro, Finestra sull'Eternità " a cura di Francesco Mian   Parlare delle Icone implica ricordare, in generale, cosa è l'Icona e cercare di capire la sua importanza nella chiesa Cristiano-Ortodossa ed in generale presso i Cristiani di Oriente ed anche i cattolici di rito bi...

ICONA, dal greco Eikon (Immagine)

" Luogo di Incontro, Finestra sull'Eternità "
a cura di Francesco Mian
 
Parlare delle Icone implica ricordare, in generale, cosa è l'Icona e cercare di capire la sua importanza nella chiesa Cristiano-Ortodossa ed in generale presso i Cristiani di Oriente ed anche i cattolici di rito bizantino. La parola Icona viene usata abitualmente per pitture a soggetto religioso fatto con una particolare tecnica e soprattutto secondo una tradizione Ecclesiale che ne ha fissato il contenuto e ne ha fatto un "Sacramentale" cioè un segno portatore di grazia.
 
San Giovanni Battista
inizio secolo XIX
 
L'icona è, infatti, più di un'immagine religiosa, è vera arte sacra che ha un posto ben determinato nel culto liturgico e nella devozione privata; è un mezzo efficace per poter conoscere Dio, la Madre di Dio ed i Santi; è una confessione delle verità religiose, non soltanto un'arte che illustra la sacra Scrittura, è un linguaggio che equivale ad essa e che corrisponde alla predicazione Evangelica così come i Testi Liturgici. Inoltre è una forma di espressione semplice e diretta che colpisce e che può mostrare in modo conciso tutto l'insieme della Liturgia di una festa o fissare l'attenzione sull'insieme di un Mistero.
Nella pittura delle Icone, gli artisti, erano tenuti a rispettare severe regole di comportamento onde evitare l'eresia e per questo seguivano tre testi approvati dalla Chiesa Ortodossa; questi artisti venivano controllati sia nei loro studi che nella loro vita privata. In altre parole, l'Icona non è una rappresentazione pittorica con intenti figurativi ed artistici come i cristiani non ortodossi sono portati a credere, Essa è, invece, una Preghiera che santifica l'anima del credente con il mezzo materiale della vista, come il canto santifica attraverso l'udito. 
Su queste pitture, infatti, non appaiono né le firme degli artisti né le date di esecuzione, in quanto l'immagine non deve suscitare emozioni umane, ma far conoscere un mondo soprannaturale che può essere interpretato e recepito anche da un pubblico privo di cultura, purché animato da spiritualità e fede.
 
 Cristo Pantokrator
  metà secolo XIX
 
 Abitualmente siamo portati a dire " dipingere un Icona ", ma in realtà il temine esatto, mantenutosi nella tradizione è " scrivere un Icona ", che è anch'essa parola di Dio scritta con l'immagine, mediante un linguaggio codificato da secoli. In corrispondenza dello "scrivere", c'è un "leggere" l'Icona, che ci riguarda tutti: E' un desiderio di scoprirla, di capirla, di approfondirla.
Tutte le Icone, pur diverse tra loro, hanno un'affinità comune, come è comune l'intento con il quale furono "scritte": Testimoniare l'invisibile - sostenere la nostra fede e speranza - aiutarci a pregare - trasfigurarci nella carità.
La prima immagine di Cristo è il Suo volto che, secondo la leggenda, Lui stesso impresse miracolosamente sulla tela di lino (Madillion), al fine di inviare la Sua immagine al Re di Edessa "Abgar" morente. Questa Icona (Cristo Acheropita), secondo la credenza, venne conservata a Costantinopoli, ma, andata dispersa, fu riprodotta in numerosi esemplari da pittori devoti.
Anche della Madonna fu tramandata l'Immagine originale che, secondo la tradizione, venne dipinta da San Luca Evangelista, il quale la rappresentò in tre aspetti diversi: " Madonna Orante (senza Bambino) - Madonna Hodighitria ( con Bambino: Colei che indica la retta via ) - Madonna Eleusa (con Bambino: Immagine della Tenerezza)". - Le Icone della Madre di Dio con il Bambino vengono anche definite "Icone dell'Incarnazione" -.
La libertà religiosa concessa da Costantino nel 313 d.C., e la proclamazione del Cristianesimo come religione di Stato nel 380 d.C., diede un forte impulso alla creazione artistica e quindi all'Arte Sacra delle Icone. La devozione manifestata dai Cristiani verso questa forma di arte alimentò il malcontento degli Ebrei e dei Musulmani che, concordemente, aborrivano la raffigurazione umana della Divinità. Anche il Potere Politico vi vedeva, inoltre, una minaccia alla sua autorità.
L'imperatore Leone III, l'Isaurico, preoccupato per la situazione, ordinò nel 726 d.C. la confisca e la distruzione totale delle Icone ovunque Esse si trovassero. Questo stato di cose si protrasse fino all'anno 843 d.C. quando il trionfo delle Icone fu definitivamente affermato dal settimo Concilio Ecumenico di Nicea, ed il lungo periodo iconoclastico fu chiuso per sempre. 
 
       Le icone da collo e da viaggio
 
A partire dall'anno 1440 d.C., si diffuse in Russia l'uso di Icone metalliche, in legno, in porcellana ed in altri materiali quali la carta pressata. Queste Immagini di piccole dimensioni e di modesto peso erano relativamente economiche e di lunga durata. I soggetti più richiesti furono: Il Crocifisso, il Cristo Acheropita, la Vergine Maria, vari Santi, la Santissima Trinità e la Deesis. In poco tempo divennero di fatto e per antonomasia, Icone da collo e da viaggio, in quanto il credente poteva non separarsi mai dall'Immagine da lui venerata che lo accompagnava ovunque con la sua benefica protezione.
Fino a tutto il 1600 i metalli più usati furono il Bronzo ed il Rame; dal 1700 in poi venne usato anche l'Ottone, ed in qualche caso l'Argento. Spesso, come abbellimento si usava coprire il fondo dell'immagine con smalti colorati. Le forme, generalmente erano: Il Crocifisso con o senza Icone laterali, la tavoletta singola di varie grandezze, il dittico, il trittico ed il polittico.
Come legni si usavano sempre materiali durissimi e molto stagionati di almeno 100 anni per evitare che subissero danni dovuti all'umidità residua. 
La porcellana venne usata alla fine del secolo XVIII in coincidenza con l'espandersi della produzione di questo materiale finissimo che veniva dipinto interamente a mano ed i colori del quale erano praticamente indistruttibili nel tempo in quanto venivano cotti in forni identici a quelli usati per la produzione di accessori per la tavola. Questo tipo di Icona, in Russia, veniva definita con il nome di "Finift".
 
La Croce Cristiano/Ortodossa
        Descrizione
 
Tipica Croce con trasversale in basso molto inclinata e piuttosto lunga in rapporto al semplice appoggio dei piedi; l'inclinazione ricorda che "La Croce è Bilancia di Giustizia". Sulla parte inclinata in basso è raffigurata la "Vecchia Gerusalemme" decaduta con la tenda del tempio squarciata, nella parte opposta si innalza la "Nuova Gerusalemme".
Esaminiamo la Croce dall'alto: Sulla prima trasversale, più ampia rispetto al cartello romano imposto da Ponzio Pilato con la scritta "INRI", si nota il senso cosmico voluto dalla tradizione Ortodosso/Bizantina, con in alto la figura di Cristo Salvatore con l'aureola (Nimbo) nella quale sono incise le abituali lettere greche che stanno ad indicare "Colui che E'", e sotto, ai lati, i due Cherubini dalle sei Ali e dal Volto Umano, collegati dalla scritta "Angeli del Signore", che attendono l'Anima ed il Corpo del Figlio di Dio Onnipotente; sotto gli Angeli, la frase "Re della Gloria "; ai lati del Limbo le lettere "Gesù Figlio di Dio", e nel limbo, la due solite lettere già menzionate sopra. Ai lati della traversa orizzontale della Croce appaiono il Sole e la Luna che rappresentano l'intero sistema Cosmico, sotto, la scritta: "In nome del Tuo sacrificio attendiamo la resurrezione della Tua gloria " - in alcuni casi, tale scritta, viene sostituita dalle seguenti parole: "Inchiniamoci alla Tua Croce e glorifichiamo la Tua Resurrezione".
Il Corpo di Cristo è fissato alla Croce con quattro chiodi e non con tre, come appare nelle raffigurazioni occidentali, ed ha il Capo riverso a destra; lungo il corpo si notano due canne con in cima, a destra una Lancia ed a sinistra una Spugna, a ricordo dei momenti cruciali della lunga Passione, con le relative lettere: all'estremità delle due canne, in basso, la scritta "Cristo Vincente".
Nel punto dove la croce si innesta nel terreno, sono scolpite alcune lettere che indicano la seguente frase: "il Posto del Crocifisso diventa Paradiso". Ancora più in basso appare il Teschio di Adamo a significare l'intera umanità caduta nel peccato e redenta grazie alla Passione ed alla Morte di Nostro Signore Gesù Cristo.
La morte di Gesù, nella migliore tradizione orientale, non è mai rappresentata nello spasimi dell'agonia e con i segni della Sua sanguinosa Passione, ma appare sempre illuminata da una regale nobiltà. I crocifissi Bizantino-Ortodossi (Icone), dovendo rispettare delle precise regole di disegno e di forma dettate severamente dal Tribunale Ecclesiastico, appaiono tutti di eguale disegno con piccole differenze che riporteremo di seguito; possono cambiare invece in modo evidente, le misure di questo tipo di Icona, misure che vanno da pochi centimetri a qualche metro.
Alcune differenze più evidenti ma ammesse dalla chiesa, sono le seguenti: In cima alla croce, al posto del Volto Santo, non dipinto da mano umana, spesso troviamo l'immagine di Dio Onnipotente. Ai lati sotto la traversa orizzontale della Croce, alcune volte, si trovano due Icone che arrivano fino al punto di innesto della Croce nel terreno; queste due Icone riproducono le Immagini, a sinistra della Vergine Maria e di Maria Maddalena, ed a destra del Centurione Longrinius e di S.Giovanni Apostolo e Teologo. Queste Figure, pur nel grande dolore per la morte del Cristo, appaiono sempre longilinee e snelle ma mai ripiegate nelle Loro tragedia.
In alcuni esemplari di Croce appaiono nella parte posteriore alcune scritte, che generalmente sono le seguenti:
“ Croce, Custode dell'Universo, Ornamento delle Chiesa, Forza dei Re, Sostegno dei Fedeli, Gloria degli Angeli e Rovina dei Demoni; il Signore ha detto: Con Pazienza ho atteso il vostro pentimento per i vostri peccati e la vostra conversione, prima del Mio tremendo giudizio vi ho fatto ben vedere la strada verso la salvezza “
 
Le 12 Feste della Madre di Dio
      con Resurrezione
  
L'Icona che riporta le Feste della Madonna e quindi vari episodi della vita di Nostro Signore Gesù Cristo, è una delle più importanti rappresentazioni nel campo dell'iconografia Cristiano-Ortodossa. Queste scene sono state eseguite, nel corso dei secoli, sia su tavola di legno che con il sistema della bronzo-fusione. Nel secondo caso, molto spesso, sopra le formelle che rappresentano le varie Feste, si trovano delle cupole nelle quali vengono raffigurate sempre le stesse quattro Immagini, e precisamente: Crocifissione - Santissima Trinità del Nuovo Testamento - Esaltazione della Santa Croce - Lode alla Madre di Dio.  
 
  12 Feste su Icona
da viaggio con tre ante
 
Elenco delle 16 Feste
 
Annunciazione - Natività della Madre di Dio - Natività di Gesù - Ingresso al Tempio della Madre di Dio - Incontro di Nostro Signore - Trasfigurazione - Battesimo di Gesù (Teofania) - Ingresso di Gesù in Gerusalemme - Resurrezione - Pentecoste - Ascensione - Dormizione della Madonna - Madonna Odighitria - Madonna "Allevia le mie Pene" - Madonna di Wladimir - Madonna del Segno.
 
16 Feste su Icona da viaggio
    con quattro ante
 
L'anno Liturgico Bizantino, che comincia il primo del mese di settembre, ha al suo centro e culmine la Santa Pasqua "Festa delle Feste" e poi le altre "12 Grandi Feste" delle quali tre a data mobile: Domenica delle Palme, Ascensione e Pentecoste.
Le altre Feste sono a data fissa: 8 settembre: Nascita della Madre di Dio - 14 settembre: Esaltazione della Santa Croce - 21 novembre: Presentazione al Tempio di Maria Santissima - 25 dicembre: Natività di Nostro Signore Gesù Cristo - 6 gennaio: Teofania o Battesimo di Gesù - 2 febbraio: Incontro (Presentazione) di Gesù al Tempio - 25 marzo: Annunciazione - 6 agosto: Trasfigurazione di Nostro Signore Gesù Cristo - 15 agosto: Dormizione della Madre di Dio. Altre feste hanno ricorrenze multiple per esempio: Resurrezione di Lazzaro - La Decollazione di S. Giovanni Battista - S. Elia - Il Pokrow (Protezione) della Madre di Dio. 
Ogni festa ha una particolare presentazione iconografica, perché l'annuncio del Mistero celebrato ed attualizzato viene dato non solo dai Testi Liturgici propri ma anche dall'Icona. Essa viene solennemente portata dal Sacerdote al centro della Chiesa alla vigilia della Festa durante l'Ufficiatura e resta esposta sopra un alto tavolino inclinato, alla contemplazione ed alla venerazione dei Fedeli, fino alla conclusione della post-Festa (da uno a 10 giorni).
 
Elenco e descrizione delle Feste riportate sulle Icone
 
Nascita della Madre di Dio: Viene festeggiata il giorno 8 settembre. S. Anna riceve la visita delle amiche subito dopo il parto; in basso appaiono le Ancelle che lavano la Vergine neonata; a destra vediamo S. Gioacchino che assiste alla scena.
Esaltazione della Santa Croce: Festa molto importante per il Calendario Liturgico-Bizantino, che la festeggia il 14 del mese di settembre.
Ingresso al Tempio della Madre di Dio: Il Calendario Liturgico-Bizantino ricorda questa Festa il 21 del mese di novembre ed il 2 del mese di febbraio. Presente il Sacerdote Zaccaria che accoglie la piccola Maria (circa tre anni) dallo sguardo maturo ed in abito da adulta, sono presenti anche la Profetessa Anna, S. Gioacchino, S. Giuseppe ed il Sacerdote Simeone; in alto appare l'Angelo Gabriele.
Nascita di Gesù, 25 del mese di dicembre: In questa Icona, la Madonna occupa la parte centrale; distesa sopra un drappo purpureo, avendo dato alla luce il Figlio, ha lo sguardo rivolto verso i fedeli. Sulle spalle ha tre stelle che indicano la verginità di prima, durante e dopo il parto. Il cielo appare dorato come la Luce Divina (il Natale in Oriente è chiamato anche Festa delle Luci). Dietro la Madonna è posizionato Gesù che sta al centro di una grotta nera: "La Luce risplende nelle tenebre"; la grotta nera è simbolo del male e le fasce del Neonato sono come quelle mortuarie dalle quali uscirà Cristo Risorto. In alto la Luce di Dio che scende sulla Madre e sul Figlio. La greppia sembra un altare al quale sono invitati a cibarsi gli Ebrei, rappresentati dal Bue, ed i Gentili rappresentati dall'Asino; gli Angeli appaiono in adorazione mentre uno di Loro annuncia la nascita del Redentore ai Pastori; nella parte bassa, pensoso, è Giuseppe, raffigurato in un momento di tentazione: Satana, davanti a Lui in veste di pastore, insinua dubbi sulla Verginità di Maria; la scena del bagno indica che Gesù ha veramente la natura umana ed insieme accenna al Battesimo poiché la vasca ha la forma di una Fonte Battesimale. 
Battesimo di Gesù: In un antico manuale per pittori di Icone, così viene descritto il modo di rappresentare la Festa del 6 del mese di gennaio: "Gesù in piedi nudo in mezzo al fiume Giordano, Giovanni Battista il Precursore sulla riva del fiume alla Sua destra e con la mano destra sul Suo capo; al di sopra il cielo e lo Spirito Santo disceso sotto forma di tre Raggi Luminosi sulla testa di Gesù; a sinistra vari Angeli che stanno in atteggiamento devoto". Questa festa è anche conosciuta con il nome di "Santa Teofania di Nostro Signore Gesù Cristo": Secondo la narrazione Evangelica, infatti, al momento del Battesimo di Gesù si manifestò la Santissima Trinità, la Voce del Padre e la Colomba nel Segno dello Spirito Santo. 
Presentazione di Gesù al Tempio - Festa dell'Incontro: Si festeggia il giorno 2 del mese di febbraio; in questa rappresentazione la Madonna appare come in processione, seguita da San Giuseppe e dalla Profetessa Anna. Maria depone il Suo Santo Bimbo nelle braccia di San Simeone che, nel prenderlo in braccio, si inchina devotamente. L'atteggiamento di offerta della Madre di Dio ed il Suo profondo raccoglimento fanno pensare ad un sacrificio ed alla dolorosa profezia che, in quella occasione, fu pronunciata su di Lei.
Annunciazione di Maria Vergine: Il 25 del mese di marzo si festeggia la Festa dell'Annunciazione di Maria. Di questa Festa moltissime sono le Immagini riprodotte, sia in oriente che in occidente, ma esiste, tra le due rappresentazioni, una differenza eclatante che offre la possibilità di riconoscere immediatamente le due diverse scuole Cristiane: In occidente Maria appare sempre in ginocchio di fronte al Messaggero, mentre in oriente la Madre di Dio riceve l'Arcangelo Gabriele con devozione ma stando in piedi, a significare che Lei è anche Regina degli Angeli.
Trasfigurazione: Apparizione di Gesù nella Luce della Gloria e con Corpo diverso da quello fisico, insieme con Mosè e con Elia sul Monte Tabor, di fronte ai Discepoli Pietro, Giacomo e Giovanni. Questa Festa, in oriente, viene solennemente ricordata con grandi cerimonie, il 6 del mese di agosto. L'Icona della Trasfigurazione di nostro Signore Gesù Cristo è particolarmente diffusa in tutto l'oriente Bizantino-Ortodosso, ed ogni Iconografo deve dipingerla seguendo rigidamente il racconto Evangelico. Secondo quanto dettato dalla Chiesa questo soggetto deve essere assolutamente privilegiato dai pittori Iconografi, e comunque, deve essere sempre la prima Icona che ogni Monaco pittore deve dipingere prima di iniziare il lavoro di Iconografo. Ciò perché Cristo faccia risplendere la Sua Luce nel Suo Cuore. Un manoscritto del Monte Athos prescrive l'Epiclesi (invocazione dello Spirito Santo) sull'Arte Divina: "Preghi con le lacrime affinché Dio penetri la sua anima; vada dal Sacerdote affinché questi preghi su di lui e reciti l'Inno della Trasfigurazione". La raffigurazione viene eseguita come segue: al centro Cristo in bianche vesti su uno sfondo di raggi inscritti in un cerchio o in una mandorla (simbolo di eternità); ai lati Mosè ed Elia che conversano con Lui, in basso i tre Apostoli prostrati in atteggiamento di grande stupore e abbagliati dalla Teofania.
Dormizione "Dormitio Virginis": In occidente "Assunzione". Nel mondo Cristiano si festeggia il 15 del mese di agosto. Questa è la festa del transito di Maria Santissima in cielo; è una festa Mariana molto cara a tutti i cristiani di oriente (Bizantini, Siri, Armeni, Caldei ed altri popoli) che La denominano come La amano dipingere: La madre di Dio è distesa sopra un giaciglio per il Suo ultimo sonno; dietro di Lei, Cristo giunto da i cieli prende tra le braccia l'Anima della diletta Madre, Anima che viene tradizionalmente rappresentata da una piccola bimba vestita di bianco; attorno appaiono oltre a due Vescovi e due Pie Donne gli Apostoli convenuti miracolosamente dai luoghi dove stavano predicando presso il giaciglio di Maria Santissima; la mandorla che appare sullo sfondo di Gesù con un Serafino in vetta, indica il Mondo Divino nel quale Maria sta per entrare. Nonostante nel mondo occidentale la raffigurazione di questa Icona sia diversa, nelle antiche chiese romane (Santa Maria Maggiore e Santa Maria in Trastevere) possiamo ancora oggi ammirare bellissimi mosaici che riproducono la Dormizione della Vergine.
 
Feste della Madonna a data mobile
 
Domenica delle Palme - Ingresso del Signore in Gerusalemme: questo soggetto si incontra molto raramente nelle Icone Russe; viene sempre rappresentato con San Giuseppe, la Madonna ed il Bambino preceduti dall'Angelo, lo stesso che apparve in sogno a Giuseppe e raccomandò Lui di tornare in terra di Israele; l'Angelo indica la porta della città di Nazareth dove la Sacra Famiglia si rifugiò affinché si adempisse la Profezia: "Egli sarà chiamato Nazareno".
Santa Pasqua - Resurrezione di Nostro Signore Gesù Cristo: "La Festa delle Feste". Generalmente in questa rappresentazione il Salvatore appare in un cerchio (simbolo di Divinità ed Eternità) ed in veste bianca - rivestimento di luce, attributo del Corpo Glorificato e simbolo della Gloria Divina; Con la mano sinistra Gesù regge una croce, il segno della Sua vittoria, e con la mano destra solleva Adamo quale simbolo di tutta l'umanità; alle spalle di Adamo si distinguono Re David, Salomone, San Giovanni Battista ed il Profeta Daniele; dall'altro lato attende il Suo turno di liberazione dagli Inferi Eva, anche Lei in ginocchio e con le mani rispettosamente ricoperte nell'abito; dietro di Lei appaiono Mosè ed altri grandi Giusti dell'Antico Testamento. La composizione Iconografica della Resurrezione ci mostra la Discesa di Cristo agli Inferi; in occidente tale Discesa, pur se confessata nel Credo, è poco ricordata, mentre nella tradizione Liturgica ed Iconografica dell'Oriente Bizantino, ha un posto molto importante: E' il punto finale di quella Discesa che lo stesso San Paolo mette in rapporto con l'Ascesa al di sopra dei Cieli. Generalmente nelle Icone relative a questa Festa, ai piedi di Nostro Signore, si notano i resti delle porte, dei chiodi, delle catene e delle chiavi, simboli delle vittorie di Cristo; tutta la rappresentazione è simbolica e sottintende la Resurrezione Corporale del Redentore; sullo sfondo vengono sempre dipinte delle rocce che ricordano l'aridità della nostra terra che si lascia, però, penetrare dalla Luce Divina della Resurrezione; il fondo dell'Icona è infatti dorato a simboleggiare la luce della Gloria Divina, questa Icona resta esposta ai fedeli per quaranta giorni tra la Santa Pasqua e la Festa dell'Ascensione.
Pentecoste: Lo Spirito Santo discende sotto forma di lingue di fuoco sulla Madonna e gli Apostoli, raccolti in Cenacolo dopo l'Ascensione di Gesù al Cielo.
 
Come nasce una Santa Icona
 
La tecnica della preparazione delle Icone è rimasta sostanzialmente immutata per vari secoli. Si parla, naturalmente, delle Icone su legno più diffuse e più note rispetto a quelle in metallo, in porcellana, in smalto, in affresco o mosaico; tra quelle in legno noi parliamo particolarmente delle Icone Russe.
La scelta del legno è essenziale e molto importante per assicurare la solidità e la durata dell'Icona nel tempo; nella regione Pontica dell'Asia minore si usava il legno di nocciolo, in Grecia il legno di cipresso, il tiglio nella Russia centrale ed il pino nella Russia del nord; in altre regioni venivano usati diversi tipi di legni molto duri comunque reperibili facilmente sul territorio.
Gli artigiani carpentieri sceglievano la parte esterna di un tronco e ne traevano, eseguendo il taglio nel senso della fibra, una tavola dello spessore di qualche centimetro e della lunghezza voluta, tavola che veniva spianata accuratamente sulla fronte e sul retro. In Russia scavavano sulla parte frontale un piano leggermente arretrato rispetto alla superficie, in modo tale che sui quattro lati emergeva un bordo più elevato sia per ospitare la pittura che per fare da cornice. Il pannello così ricavato veniva lasciato stagionare per anni dedicando particolare cura ad evitare che esso si incurvasse per sbalzi di temperatura. Le tavolette venivano rinforzate con stecche di legno più duro incastrate sul retro con metodi ed in posizioni diverse secondo le epoche ma sempre con la fibra in senso perpendicolare rispetto a quella del pannello. 
Dopo aver rifinito la superficie frontale con una lama, veniva eseguita la gessatura che consisteva nel distendere, con un pennello, uno strato di gesso colloso (colla di storione) misto a polvere fine di alabastro il tutto a caldo sulla tavola sia direttamente sul legno che su una tela di lino (robusta e di trama regolare oltre che di misura di poco superiore alla tavola stessa) precedentemente incollata sulla superficie. L'utilità di questa tela è evidente in quanto lo strato di pittura resisteva maggiormente alle sollecitazioni provocate dai movimenti del legno. In seguito preso uno scalpello si spianava la superficie gessosa (Levkas) distendendovi una decina di strati dell'impasto avendo sempre cura che lo strato precedente fosse bene indurito; ultimata questa operazione si procedeva alla levigatura ed il pannello passava nelle mani del disegnatore che eseguiva la base della composizione ed i contorni delle figure in armonia con le prescrizioni Canoniche usando, a secondo delle epoche, il carboncino o una leggera incisione. Se occorreva la doratura i contorni delle figure venivano incisi con una punta in modo tale che quando si stendeva la lamina d'oro non si perdevano le tracce; poi interveniva un altro esperto che preparava le zone da dorare con un fondo rosso sul quale applicava sottilissime foglie d'oro; la stesura veniva rifinita o con un pezzo d'agata o con un dente di lupo e ciò, perché assumesse una lucentezza metallica, lucentezza che veniva protetta da un sottilissimo velo di gommalacca.
La tavoletta così preparata passava nelle mani del pittore che usando colori naturali dati da terre e minerali trovati sul posto insieme ai vegetali otteneva un verde bruno. I primi pittori di Icone usavano solo quattro o cinque colori rispetto ai venti usati nella metà dell'ottocento. Per ottenere il colore i pigmenti polverizzati venivano sciolti in acqua con il rosso dell'uovo e qualche goccia di aceto o kvas (distillato di pane, ribes e uva appassita). L'operazione di inizio pittura si definiva "apertura" perché come il libro delle Scritture deve essere aperto per poter leggere la rivelazione di Dio, così anche l'Icona si deve aprire per poter "scrivere" la storia della salvezza. 
Per prima cosa venivano dipinti particolari ornamentali, le architetture e le montagne in seguito i visi, le mani ed i piedi. Prima di dipingere il viso, il pittore, si preparava a lunghi digiuni accompagnati da continue preghiere per trasfondere nell'immagine lo spirito delle forza vitale che il volto doveva emanare. Ultimo tocco erano le "iscrizioni", il nome del personaggio o della festa, in greco o altra lingua liturgica con caratteri grechi o cirillici; queste scritte dovevano sempre essere eseguite secondo un ben definito schema compositivo. 
Dopo alcuni mesi dall'avvenuta pitturazione aveva luogo l'ultima operazione necessaria a conservare l'opera nel futuro: la verniciatura con olio di lino, resine e sali minerali (Olifa) accuratamente preparati e lasciati essiccare con la tavola in posizione verticale fino a formare una patina vetrosa traslucida intesa a rendere brillanti i colori e ad impedire che si alterassero al contatto con l'aria e le sue impurità. Finalmente, ultimata la pittura, la tavola era pronta per la benedizione che le avrebbe dato la qualifica di "Icona" e il potere di compiere Miracoli. Infatti senza la "Benedizione" avremmo, dopo tutto questo lavoro, soltanto un pezzo di legno dipinto. E' l'opera della Spirito Santo che, attraverso la Chiesa, rende quella tavola dipinta, con tanto scrupolo e tanta fatica un "Sacramentale", veicolo efficace della Grazia Divina, Segno vivo di Dio e presenza del Suo Volto.
I materiali che compongono l'Icona hanno tutti un loro particolare significato: Il legno ricorda la nascita di Cristo da Famiglia di Falegname; il fondo bianco di gesso levigato sarebbe l'immagine della prima luce creata e nello stesso tempo della "tabula rasa" sulla quale tutto sarà scritto (si dice scrivere e non dipingere un'Icona); l'oro del fondo significava la Luce Divina di cui tutte le cose vivono, muovono e trovano il loro essere; il tuorlo d'uovo, che serve a stemperare i colori rappresenta il Principio Cosmico dal quale esce, con l'incisione della sottile pellicola, il mondo che noi conosciamo.
La tela di lino che viene quasi sempre incollata sulla tavola prima della pittura ha un riferimento teologico preciso: il ricordo dell'avvenimento miracoloso dal quale derivò agli uomini la prima Icona: il Volto di Gesù "Acheròpita" cioè dipinto senza mano umana.
 
 
 
 
    Gesù Cristo " Acheròpita"
 
la Copertura metallica
 
Le origini della copertura ornamentale e protettiva di un'Immagine Sacra risalgono a tempi molto lontani; infatti già nel X secolo comparvero a Bisanzio le prime lastre lavorate a sbalzo, lastre che furono poi adottate nella zona Russa più soggetta all'influenza Bizantina: "la Georgia" . Durante il medioevo queste lastre metalliche venivano eseguite nei laboratori dei monasteri ma, le più elaborate e ricche erano prodotte dai migliori orafi che lavoravano a Mosca. Il vero periodo di diffusione della lastra metallica sbalzata inizia nel 600 per raggiungere il suo apice nel XIX secolo. Diversi sono i tipi di copertura che vengono impiegati per salvaguardare le tavole: "Riza, Bazma, Okhlad e Tsata".
 
Glossario
Acheropita: Si dice della raffigurazione del volto di Cristo non dipinto da mano umana, in memoria del miracolo della guarigione del re di Edessa "Abgar" dove il Cristo appare dipinto sopra una tela di lino. Bazma: Cornice metallica con sbalzi a copertura laterale della tavola. Deesis: Parola greca che significa "Supplica"; è una particolare composizione generalmente distribuita su tre tavole dove al centro appare la figura del Cristo in trono ed al lato sinistro la Vergine Maria mentre a quello destro c'è San Giovanni Battista. Emmanuele: Cristo fanciullo - Dio con noi. Iconoclasta: Distruttore di Immagini Sacre. Iconostasi: Parete di Icone che separa l'altare dove officia il sacerdote dai fedeli. Levkas: Strato bianco che costituisce la base definitiva per la pittura dell'Icona. Mandylion: Il sacro lino dove appare il volto di Cristo non dipinto da mano umana. Marphorion: Manto della madonna e delle Sante. Menologica: Dicesi di Icona mensile; calendario sacro dove ogni giorno è raffigurato da un santo secondo la liturgia.Odigitria: Da "odigos, guida"; la Madonna sostiene con un braccio il Bambino Gesù mentre con l'altra mano lo addita alla venerazione dei fedeli. Okhlad: Copertura parziale dell'Immagine in un unico pezzo che lascia intravedere almeno due terzi dell'Icona. Olifa: Vernice protettiva della pittura che viene data all'Icona una volta finita. Pantokrator: Dio Onnipotente; ritratto a mezzo busto con la mano destra benedicente ed il vangelo nella mano sinistra. Pokrov: Intercessione della Madre di Dio, protezione. Riza: copertura metallica completa dell'Immagine - in metallo, argento ed altri materiali più o meno preziosi. 
Tzata: Pettorale a forma di mezzaluna applicato direttamente sull'Icona o sulla Riza.
 
ICON, from greek Eikon (Picture)
 
"Meeting Place, Eternity Window"
by Francesco Mian
 
Speaking of icons involves remembering, in general, what is the icon and try to understand its importance in the Orthodox Christian church and in general among the Christians of the East and even the Catholics of the Byzantine rite. The word icon is usually used to religious subjects paintings made with a special technique and especially according to ecclesial tradition that has set the content and made it a "sacramental", that is a sign bearer of grace.
 
St. John Baptist
early nineteenth century
 
The icon is, in fact, more than a religious image, it is true that religious art has a well-defined place in liturgical worship and private devotion; is an effective means to know God, the Mother of God and the saints; It is a confession of religious truths, not just an art that illustrates the sacred Scriptures, is a language that is equivalent to it and which corresponds to the Evangelical preaching as well as the Liturgical Texts. It is also a form of simple and direct expression that strikes and can show concisely the whole of the Liturgy of a party or fix attention on the set of a mystery.
In the painting of icons, the artists were required to comply with strict behavior rules in order to avoid the heresy and therefore followed three texts approved by the Orthodox Church; these artists were controlled both in their studies and in their private lives. In other words, the icon is a pictorial representation with intent and figurative art as non-Orthodox Christians are led to believe, it is, however, a prayer that sanctifies the soul of the believer with the material means of the view, as the hand sanctifies through hearing.
On these paintings, in fact, they do not appear in either the signatures of the artists or dates of execution, since the image must not arouse human emotions, but to introduce a supernatural world that can also be interpreted and implemented by a public devoid of culture, provided that animated by spirituality and faith.
 
 Christ Pantocrator
  mid nineteenth century
 
Usually we tend to say "paint an icon", but in reality the exact term, have remained more in the tradition is "write an Icon," which is also the word of God, written with the image, using a codified language for centuries. At the "write", there is a "read" icon, which concerns us all: It 'a desire to discover it, to understand it, to deepen it.
All the icons, although different, have common affinity, as is common the intent with which they were "written": Witnessing the invisible - to sustain our faith and hope - help us to pray - transforming ourselves in charity.
The first image of Christ is His face that, according to legend, he himself miraculously imprinted on the linen cloth (Madillion), in order to send your picture to the King of Edessa "Abgar" dying. This Icon (Christ Acheropita), according to the belief, was kept in Constantinople, but, scattered round, was shown in numerous examples from devotees painters.
Even Madonna was handed down the original picture which, according to tradition, was painted by St. Luke the Evangelist, which he represented in three different aspects: "Madonna Orante (without child) - Madonna Hodighitria (and Child: She who shows the straight line on) - Madonna Eleusa (and Child: Picture of Tenderness) ". - Icons of the Mother of God and Child are also called "Icons of the Incarnation" -.
Religious freedom granted by Constantine in 313 A.D., and the proclamation of Christianity as the state religion in 380 A.D., gave a strong boost to the artistic creation and then to Sacred Art of Icons. The devotion shown by the Christians towards this art form fueled the discontent of Jews and Muslims, unanimously, abhorred human depiction of the Godhead. The Political Power saw there also a threat to his authority.
The Emperor Leo III, the Isaurian, concerned about the situation, ordered in 726 A.D. the seizure and the total destruction of the icons wherever They may be. This state of affairs lasted until the year 843 A.D. when the triumph of icons was finally affirmed by the Seventh Ecumenical Council of Nicaea, and the long period iconoclastic was closed forever.
 
       The neck and travel icons
 
From the year 1440 A.D., spread in Russia the use of metallic icons, wood, porcelain and other materials like pressed paper. These images of small size and modest weight were relatively inexpensive and long lasting. The most popular subjects were: The Crucified Christ Acheropita, the Virgin Mary, various saints, the Holy Trinity and the Deesis. In a short time became in fact and by definition, icons by the neck and travel, as the believer could never separated from the Image he worshiped who accompanied him everywhere with his beneficent protection.
Until the end of 1600, the most widely used metals were the Bronze and Copper; from 1700 onwards it was also used the brass, and in some cases the Silver. Often, he used as landscaping cover the bottom of the image with colored enamels. The shapes, generally were: The Crucifix with or without side icons, the single tablet of various sizes, the diptych, triptych and polyptych.
As wood is always very hard and very seasoned materials used by at least 100 years to prevent would suffer moisture damage remaining.
The porcelain was used at the end of the eighteenth century coinciding with the expansion of the production of this fine material that was painted entirely by hand and the colors of which were virtually indestructible in time as it were cooked in ovens identical to those used for the production of accessories for the table. This type of icon, in Russia, was defined with the name of "Finift".
 
The Christian / Orthodox Cross
        Description
 
Typical Cross with Cross in very steep low and rather long in relation to the simple support of the feet; the inclination reminds that "The Cross of Justice balance." "Old Jerusalem" fallen with the curtain of the temple torn, on the other side stands the "New Jerusalem" on the bottom inclined is depicted.
Let's examine the top Cross: On the first cross, wider than the Roman sign imposed by Pontius Pilate with the inscription "INRI", you notice the cosmic sense desired by the traditional Orthodox / Byzantine, with the upper figure of Christ the Saviour with the 'halo (halo) in which are engraved the usual Greek letters stand for "One who E'", and below, to the sides, the two cherubim from six Wings and Human Face, connected by "angels of the Lord" that await the Soul and the Body of the Son of God Almighty; under the Angels, the phrase "King of Glory"; the sides of Limbo letters "Jesus Son of God", and in limbo, the usual two letters already mentioned above. On either side of the horizontal beam of the Cross appear the Sun and the Moon, which represent the entire cosmic system, below, the inscription: "In the name of Your sacrifice we await the resurrection of Thy glory" - in some cases, this information is replaced by the following words: "Let us submit to Thy Cross and glorify your Resurrection."
The Body of Christ is fixed to the cross with four nails and not three, as it appears in Western depictions, and has the head lying on the right; along the body we can see two rods with the top, to the right a Lancia and left a sponge, to remember the crucial moments of the long Passion, with their letters at the end of the tubes, at the bottom, the words "Christ Vincente ".
At the point where the cross is grafted into the ground, some letters indicating the following sentence are carved: "the place of the Crucifix becomes Paradise." Still down more clearly the skull of Adam signify all mankind fell into sin and redeemed thanks to the Passion and Death of Our Lord Jesus Christ.
The death of Jesus, in the best oriental tradition, is never represented in the throes of agony and with the signs of His bloody Passion, but always appears illuminated by a regal nobility. The Byzantine-Orthodox crucifixes (Icons), they must comply with strict rules of design and shape dictated strictly by the Ecclesiastical Court, it appears all of equal design with small differences that we report below; They can instead change clearly, the measures of this type of icon, measures ranging from a few centimeters to a few meters.
Some of the most obvious differences but admitted by the church, are the following: In the top of the cross, instead of the Holy Face, not painted by human hand, often find the image of God Almighty. The sides under the horizontal beam of the cross, sometimes, there are two icons that come to the point of engagement of the Cross in the ground; these two icons depicting the images to the left of the Virgin Mary and Mary Magdalene, and the right of the Centurion Longrinius and St. John the Apostle and Theologian. These figures, amid great sorrow for the death of Christ, appear more elongated and slender but never bent in Their tragedy.
In some specimens of the Cross appear at the some written back, which generally are as follows:
"Cross, Guardian of the Universe, ornament of the Church, Strength of Kings, support of the Faithful, Glory of Angels and Ruin of Demons; the Lord said: With Patience I awaited your repentance for your sins and your conversion, before My tremendous judgment I have made you well see the road to salvation "
 
The 12 Parties of the Mother of God
      with Resurrection
  
The icon shows that the Feasts of Our Lady and then various episodes of the life of Our Lord Jesus Christ, is one of the most important performances in Orthodox Christian iconography. These scenes were performed, over the centuries, both on wooden table that with the bronze-casting system. In the second case, very often, above the panels representing various parties, they are of the domes in which are represented always the same four images, namely: Crucifixion - Holy Trinity of the New Testament - the Exaltation of the Holy Cross - the Mother Lode of God.
 
  12 Celebrations of Icon
Travelling with three doors
 
 
16 List of Parties
 
Annunciation - Nativity of the Mother of God - Nativity of Jesus - Entrance to the Temple of the Mother of God - Meeting of Our Lord - Transfiguration - Baptism of Christ (Theophany) - Entry of Jesus into Jerusalem - Resurrection - Pentecost - Ascension - Dormition of the Virgin Mary - Odighitria Madonna - Madonna "Relieves My Penis" - Madonna of Wladimir - Our Lady of the Sign.
 
16 Celebrations of Travel Icon
    with four doors
 
 
The Byzantine liturgical year, which begins on the first of September, has at its center and summit of the Holy Easter "Feast of Feasts" and then the other "12 Great Feasts" of which three to mobile data: Palm Sunday, Ascension and Pentecost.
The other parties are on a fixed date: September 8: Birth of the Mother of God - September 14: Exaltation of the Holy Cross - 21 November: Presentation in the Temple of the Blessed Virgin Mary - December 25: Nativity of Our Lord Jesus Christ - 6 January: Theophany or Baptism of Jesus - February 2: Meeting (Presentation) of Jesus in the Temple - March 25: Annunciation - August 6: Transfiguration of Our Lord Jesus Christ - 15 August: Dormition of the Mother of God. Other festivals have multiple occurrences such as: Resurrection Lazarus - the Beheading of St. John the Baptist - St. Elias - the Pokrow (protection) of the Mother of God.
Each party has a particular presentation iconographic, because the announcement of the mystery celebrated and actualized is given not only by its Liturgical Texts but also the Icon. It is solemnly brought by the priest at the center of the Church on the eve of the Feast during the officiating and remains exposed on a high table inclined to contemplation and to the veneration of the faithful, until the conclusion of the post-Festival (one to 10 days).
 
Listing and description of Parties reported on icons
 
Birth of the Mother of God is celebrated on 8th September. S. Anna receives the visit of friends soon after birth; bottom appear the Servants who wash the fledgling Virgin; on the right we see St. Joachim who attends the scene.
Exaltation of the Holy Cross: very important Party-Byzantine Liturgical Calendar, which celebrates the 14 of September.
Entrance to the Temple of the Mother of God: The Liturgical Calendar-Byzantine remember this Feast on 21 of November and the 2nd of February. This the priest Zechariah that receives little Maria (about three years) by the mature look and adult clothes, there are also the prophetess Anna, St. Joachim, St. Joseph, and the Priest Simeon; at the top appears the Angel Gabriel.
Jesus' birth, 25 of December: In this icon, the Virgin occupies the central part; lying on a purple cloth, having given birth to the Son, he has an eye toward the faithful. On the shoulders it has three stars that indicate the virginity before, during and after childbirth. The sky looks golden as the Divine Light (Christmas in the East is also called Festival of Lights). Madonna is positioned behind the Jesus who is at the center of a black cave: "The light shines in the darkness"; the black cave is a symbol of evil and the Newborn bands are like morgues from which will come the Risen Christ. Above, the Light of God comes upon the Mother and the Son. The crib seems an altar to which they are invited to feed the Jews, represented by the Ox, and the Gentiles represented by donkey; Angels appear in worship while one of Them announces the birth of the Redeemer to the pastors; in low, thoughtful hand, it is Joseph, depicted in a moment of temptation: Satan before him as a pastor, insinuates doubts about the Virginity of Mary; the bathroom scene indicates that Jesus truly human nature and together mentions Baptism since the tub is shaped like a baptismal font.
Jesus' baptism: In an ancient manual for painters of icons, so you will learn how to represent the festival of the 6 of January: "Jesus standing naked in the middle of the Jordan River, John the Baptist, the Precursor on the river bank to your right and with the right hand on his head, above the sky, and the Holy Spirit descended in the form of three Light Rays on the head of Jesus, left many angels who stand in prayerful attitude. " This festival is also known as the "Holy Theophany of Our Lord Jesus Christ": According to the Evangelical narrative, in fact, at the time of the baptism of Jesus he revealed the Holy Trinity, the Voice of the Father and the Dove of the Holy Spirit in the sign .
Presentation of Jesus at the Temple - Meeting Festival: It is held on the 2nd day of February; in this representation of the Virgin Mary it appears as in procession, followed by St. Joseph and the prophetess Anna. Mary places his Holy Child in the arms of San Simeon, in picking him, bows devoutly. The bidding behavior of the Mother of God and His profound recollection suggest a sacrifice, and the painful prophecy that, on that occasion, was spoken about you.
Annunciation of th
Antiche Icone con certificati originali URSS
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